Intervista a Emilia Bersabea Cirillo, autrice del libro “Azzurro Amianto” – Le plurali edizioni

Anni duemila, una città del sud Italia, che sonnecchia su un’area industriale abbandonata. Due donne si rifugiano proprio lì, in cerca di giustizia. Un comitato di signore borghesi che vogliono fare del bene, ma senza sporcarsi le mani. Un quartiere periferico, un parroco e un ex sindacalista che lottano contro le conseguenze di una fabbrica contaminata, dove negli anni Ottanta giovani operai iniziarono a scoibentare amianto per gli interessi di industriali senza scrupoli. In questo scenario che pare immobile, piomba Beatrice, fuggita da quella città tanti anni prima e imprigionata dai sensi di colpa per aver lasciato sua figlia Bianca, affetta da un disturbo dello sviluppo, alle cure di mani non sue. Nell’aiutare le due donne e una comunità ferita, Beatrice, senza eroismi, troverà poco alla volta il coraggio di affrontare e di accogliere una maternità travagliata.